Dylan Dog e Dylan Dog percepito (in Francia)

Per Dylan Dog è un buon momento. Quantomeno come property.

Un mese fa ha debuttato con Repubblica la “collezione storica a colori”. E sempre un mese fa, in Francia, ha esordito la collana cronologica Dylan Dog pubblicata da Panini Comics France.

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L’edizione francese mi pare un’operazione interessante, per due ordini di ragioni:

  1. la prima è banale: è una nuova opportunità di esportazione – nel maggiore mercato occidentale – per il maggior successo seriale italiano degli ultimi 30 anni. Un ennesimo tentativo, per la verità, che segue un tot di insuccessi e delusioni: prima Lug (2 uscite), poi Glénat e infine Hors Collection (4 uscite). Ormai superato il “non c’è 2 senza 3”, si spera sia la volta buona.
  2. la seconda è che pare una buona occasione per provare a capire come Dyd sia percepito e posizionato in un mercato straniero. Non un mercato estero qualsiasi: non solo il più importante, ma anche quello più “vicino” geograficamente, con la maggiore intensità di scambi con l’editoria nostrana – in definitiva, e in cui è presente la maggiore consapevolezza sulla produzione (anche storica) fumettistica italiana.

Visto il sostanziale insuccesso delle edizioni precedenti, la stampa specializzata (online) non sembra avere notato più di tanto l’iniziativa. Ma quel che è interessante, più che la mera estensione quantitativa della rassegna stampa, è il contenuto degli articoli che ne parlano.

  • PlaneteBD spende poche parole, sottolineando si tratti di una sorta di serie anticipatrice di Hellblazer, e di un genere ibrido fra noir e horror, con una buona dose di umorismo.
  • Molto più approfondito è il dossier che gli dedica BDZoom, webmagazine da sempre tra i più attenti alla produzione italiana. Il sito si concentra soprattutto sui disegnatori dei primi due episodi, Stano e Trigo; presenta una qualche gallery su altri disegnatori; e ne ricostruisce la storia editoriale francese.

Tuttavia: sia PlaneteBD che BDZoom non parlano del creatore della serie. La sola BDzoom promette un articolo su Tiziano Sclavi in futuro, nella propria rubrica di ‘storia’ del fumetto. Che si tratti di una serie dall’impronta quanto mai autorale, e legata alla figura di uno dei maggiori talenti del fumetto popolare italiano, non c’è traccia.

La descrizione della serie fatta da BDzoom è ricca di dettagli “di genere”: la somiglianza del personaggio con Rupert Everett, l’ambientazione londinese e gotica, i riferimenti al cinema horror e alla letteratura, la sua professione di investigatore a caccia di zombie vampiri e ‘mostri vari’, la pasisone per il clarinetto, le caratteristiche da seduttore…

Il risultato è chiaro: DyD è una serie horror, con un bizzarro (guascone?) protagonista. Punto.

In una simile percezione, cosa rimane escluso? Molto: la reale “personalità” della serie:

  • la dimensione critica verso il consumismo, l’individualismo e il cinismo sociale
  • la tensione psicanalitica, così come il virtuosismo nella costruzione della suspence da parte di Sclavi

Ricordate Dylan Dog: dead of night? Per quanto il film tratto da DyD pochi anni fa sia stato criticato (anche dalla stessa casa editrice Bonelli) per la banalizzazione della serie, la percezione della stampa francese – ben più competente, almeno sulla carta – pare del tutto analoga alla percezione di quello.  Come sintetizza BDzoom, Dylan Dog è:

Un mélange delirante di horror newwave e humour demenziale

Come spiegare questo fenomeno? Si potrebbe farlo ricorrendo all’abituale incomprensione francese – mista a snobismo – verso la produzione Bonelli. Una ipotesi legittima e ragionevole, ma che non tiene conto del fatto che proprio BDzoom (fondata da Claude Moliterni, forse il più noto amante di fumetti popolari italiani, tra i fumettologi francesi degli anni 60/80) ha invece sempre mostrato attenzione e stima per la produzione Bonelli. Oppure, si potrebbe farlo richiamando l’abituale bias della “critica amatoriale” che, anche in Francia, tende a collocare in una prospettiva esclusivamente “di genere” persino molte opere il cui valore trascende questo unico criterio.

Quali che siano le ragioni, la percezione (della stampa) francese è questa. Ed è difficile immaginare che, se in Italia guadagnò un indiscusso Yellow Kid lucchese nel 1990, Sclavi possa ambire, oggi, a un premio ad Angouleme. Nemmeno nella categoria Patrimoine.

Stante questa percezione, sono perciò andato a verificare cosa avesse fatto l’editore francese per comunicare la collana. Panini Comics France è infatti il ramo francese del gruppo italiano, e la sua conoscenza del prodotto Bonelli è una buona garanzia per un trattamento informato e consono. La scelta di proporre lo stesso formato italiano mi è parsa, peraltro, un indicatore positivo per il corretto posizionamento del prodotto. Perciò sono andato a visitare il sito dell’editore, alla ricerca di comunicati o quantomeno sinossi del prodotto. E ho trovato questo testo:

Ecco il grande ritorno di un eroe di culto in Italia: Dylan Dog. Questo investigatore privato specializzato nel soprannaturale, è un appassionato di heavy metal, film horror e pizze vegetariane. E’ un tipo poco raccomanabile, e tremendo come suonatore di clarinetto. A fronte di un bell’assegno, vi sbarazzerà dei mostri che infestano il nostro mondo! Ecco a voi una sua recente avventura, a colori, che segna la rinascita di un eroe come nessun altro.

Sulle pizze vegetariane come tratto saliente per definire il personaggio, mi astengo: mi sarà sfuggito qualcosa. Sul resto, mi viene solo da dire: sicuri che la gestione da parte di Panini Comics France abbia tenuto il rilancio della serie lontano dal posizionamento del film?

Incredulo per gli strampalati elementi con cui costruire, nella sinossi, il riposizionamento della serie, ho riguardato la scheda prodotto, scoprendo:

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Se questo è un rilancio, caro Dylan Dog, au revoir.

PS: su Amazon.fr, commenti appassionati e accurati che fanno ben sperare.

Italian (fumetti) Connection in Paris

Una mappa di fumettisti italiani residenti a Parigi (inclusi tre intrusi; e Hugo Pratt come nume tutelare), realizzata da Massimo Colella:

Non sono tutti, naturalmente. Si tratta solamente di quelli che vivono la condizione di “emigranti connessi” via Facebook: Igor Tuveri, Aguzzi Nicola, Lorenzo Mattotti, Luigi Critone, Serafino Teseo, Manuele Fior, Giacomo Nanni, Hugo Pratt, Fiammetta Ghedini, Barbara Salsi, Caterina Sansone, Alessandro Tota, Francesca Protopapa, Silvia Santirosi, Federica Fdp Del Proposto.

Ma l’idea di Colella mi serve qui, soprattutto, per un motivo strumentale. Mi ha fatto ripensare a una vecchia questione, della quale ho scritto più volte: quali sono i flussi e le dimensioni quantitative dell’emigrazione creativa dei fumettisti italiani all’estero?

Nella preistoria – per i social network – scrissi un articolo per Fumo di China dedicato alle “matite italiane in fuga” (periodo 2000-2004; parzialmente aggiornata un anno fa), ovvero agli autori italiani pubblicati all’estero. Per l’occasione commissionai a un disegnatore una mappa che potesse dare un’idea, per quanto sintetica, della diaspora creativa all’epoca. Utile per fare di conto e compiere qualche prima analisi.

Con l’avvento dei social media, l’inchiesta/analisi di allora potrebbe essere realizzata con maggiore precisione, sfruttando Facebook e/o (nel caso dei veri e propri residenti, come ha fatto Colella) i dati relativi alla geolocalizzazione. La faccio breve, con una domanda: dovrò mica iscrivermi a Facebook per suggerire a qualcuno di farla, no?

Italiani (fumettisti) in America, 2012

A distanza di un paio di anni, accadono cose: fra i candidati agli americani Eisner Awards 2012 ci sono quattro nomi italiani, nominati in tre categorie:

Sara Pichelli, per la prestigiosa categoria “Best Continuing Series”, come disegnatrice di Ultimate Comics Spider-Man (scritta da Brian Michael Bendis e pubblicata da Marvel)

Milo Manara e Hugo Pratt, nella categoria “Best U.S. Edition of International Material”, per la riedizione in inglese della Estate Indiana (The Manara Library, vol. 1: Indian Summer and Other Stories, pubblicato da Dark Horse Books)

Francesco Francavilla, come “Best Cover Artist” per i lavori su diverse testate (Black Panther per Marvel; Lone Ranger, Lone Ranger/Zorro, Dark Shadows, Warlord of Mars per Dynamite); Archie Meets Kiss per Archie).

 

 

Restituiteci la luce

Così si intitola la nuova canzone di Dominique A, uno dei più stimati cantautori pop francesi. Che per il video, così come per il design dell’intero cd, Vers les lueurs, ha collaborato con la fumettista italiana Gabriella Giandelli.

Già autore, qualche anno fa, di un bell’endorsement per Gabriella con l’inserimento di alcune sue tavole nel numero di “Les Inrockuptibles” da lui curato, Dominique A – appassionato fumettòfilo – aveva di recente scritto la prefazione per l’edizione francese di Interiorae.

Qualche immagine dall’album:

 

E qualche screenshot dal video:

Ascoltando il testo della canzone, l’associazione tra la musica e questi disegni mi è parsa proprio riuscita:

rendez-nous la lumière, rendez-nous la beauté

le monde était si beau, et nous l’avons caché…

Il videoclip, infine:

Di fumetto italiano a Bruxelles

Domani apre la Fiera del Libro di Bruxelles. Che quest’anno ha l’Italia come Paese ospite.

Il dettaglio – non troppo scontato, nel settore delle fiere del libro – è che ci saranno anche occasioni per chiacchierate e discussioni con alcuni autori di fumetto nostrani, ovvero:

giovedì 1 marzo – 17h00 / BD : Mythographi(qu)e italienne
Entre tradition et réinvention de l’histoire italienne, une discussion sur le travail commun d’un essayiste et un dessinateur, autour de leur essai graphique sur les vies de Scipion et de Spartacus (L’elmo e la rivolta, Comma 22, 2011).
Avec Luciano Curreri, Giuseppe Palumbo. Animé par Matteo Stefanelli

venerdì 2 marzo – 14h00 / BD populaire : intersections du style
Le défi du style chez deux auteurs à mi-chemin entre modèles ‘populaires’ classiques – italien et français – et recherche graphique contemporaine : croisements artistiques et éducation bédéphile.
Avec Paolo Bacilieri, Luigi Critone. Animé par Matteo Stefanelli

venerdì 2 marzo – 19h30 / BD : Paysages de l’Italie intérieure
Un dialogue sur les relations et les résonances graphiques entre paysages italiens et espaces intimes, à partir des derniers livres de Giandelli (Intérieur, Actes Sud) et Reviati (Etat de veille, Casterman).
Avec Gabriella Giandelli, Davide Reviati. Animé par Matteo Stefanelli

Se passate di là: à bientôt!