Spinoza bonelliano

Avete mai sentito parlare di Spinoza.it? Ok, ok, scherzavo.

Siccome non sono in grado di produrre nemmeno un’oncia delle risate del pluripremiato blog, e siccome qua in giro c’è un certo bisogno di scuotersi dalla tristezza per la scomparsa di Sergio Bonelli, ho trovato un’ottima soluzione: rubo qua alcune battute create – o meglio ‘proposte’ – in Spinoza.it, nella sezione “Laboratorio permanente di satira” del forum. Battute dedicate a Sergio Bonelli. Che sembrano perfide, e suonano invece tremendamente affettuose.

E’ morto Sergio Bonelli. Ma scommetto che tornerà nel numero 100. [darlene alibigie]

Ho saputo Dellamorte di Sergio Bonelli. [darlene alibigie]

Prima Bonvi, poi Magnus, adesso Bonelli. Secondo me c’è dietro un disegno. [darlene alibigie]

E’ morto Sergio Bonelli. Oggi a lui, domani a Tex. [darlene alibigie]

E’ morto Sergio Bonelli. Il funerale tra un mese in edicola. [apomorfina]

E’ morto Sergio Bonelli. Maledetto Mefisto! [Mauro Dech]

E’ morto Sergio Bonelli. La sua eredità andrà in fumetto. [k l e e]

È morto Sergio Bonelli. Un minuto di baloon vuoti. [Mix]

È morto Sergio Bonelli. D’un tratto. [pungolo]

È morto Sergio Bonelli, ed era l’ ultima copia… [testa di cane]

È morto Sergio Bonelli. E non lo ristampano. [Mix]

La serie di Sergio Bonelli è stata sospesa. [darlene alibigie]

E’ morto Sergio Bonelli. Zagor te-ne-vay. [SKAL]

E` morto Sergio Bonelli: ancora una volta l’SB sbagliato! [Cthulhu]

Sergio Bonelli è morto. Gli è stato fatale il n.300 di Dylan Dog. [misterdonnie]

Il padre di Tex ucciso dalla vecchiaia. Non vorrei essere al posto della vecchiaia. [lapis]

Era Sergio Bonelli

Lui era Sergio Bonelli. E per ricordarci quanto ci ha segnati, e quale segno ha lasciato, basterà non dimenticare come è stato salutato.

Affollatamente. Da una massa di centinaia di persone che mescolava i ‘suoi’ fumettari, una buona fetta di editoria italiana, i tantissimi amici, e gli ancor più numerosi lettori di sempre.

Con un sacco di lacrime. Persino rare a vedersi in un settore – il fumetto – cementato da una leggerezza antica, spesso implicita, quasi genealogica.

Scherzando. Tra i tanti ‘fumettari’ che – superato il trauma di vedere SB davvero sparito – hanno rinnovato il proprio legame reciproco parlando la lingua del loro lavoro: citando frammenti di avventure immaginarie, battute scritte e battute ascoltate, aneddoti da fiera, sogni realizzati, ricordi di mangiate, viaggi e progetti di fantasia.

Con un rispetto silenzioso. Come quello del sindaco Pisapia, arrivato senza annunci, e senza farsi notare.

Partecipando. Tutti insieme, tanto lontani e tanto vicini a SB da sentirci ‘a casa’ anche tra sconosciuti: come il celebre lettore anonimo. Sì proprio lui, quello che sempre tutti incontrano per fiere, mostre e incontri, venuto all’ultimo, supremo raduno intorno alla sua passione bonelliana.

Con un’energia contagiosa, esplosa in uno scrosciante – e straziante – applauso al feretro diretto ormai verso la destinazione finale.

Domandandosi perché quando cade la tristezza in fondo al cuore come la neve non fa rumore

Lui era Sergio Bonelli.

Ecco perché, in fondo, è stata una giornata bella, per essere tristi.

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Qui il Corriere della Sera

Frank Miller returns: al razzismo?

Ci siamo. Il nuovo, attesissimo fumetto di Frank Miller è uscito oggi nelle librerie statunitensi.

Si intitola Holy Terror, e parla del “conflitto di civiltà” tra l’Occidente ferito e il terrorismo islamico. Doveva intitolarsi Holy Terror, Batman! ed essere una storia di Batman, creata in reazione agli attacchi dell’11 settembre 2001, rifiutata però dall’editore DC per i contenuti fuori linea rispetto alla casa editrice e al personaggio.

Ebbene, le prime recensioni – ne ho trovate solo 3 – sono drammatiche.

Comics Alliance:

a hateful piece of propaganda.

I wanted to put the book down forever and pretend like it never happened, to be perfectly frank.

a hateful, ill-considered, simplistic, ugly, nasty little book.

Wired:

one of the most appalling, offensive and vindictive comics of all time.

Longtime Miller watchers have viewed it with apprehension, hoping that his dark views about the source of that national trauma wouldn’t turn the comic into a vulgar, one-dimensional revenge fantasy. They were wrong. It’s even worse than that.

Ain’t It Cool News:

Sloppy, arrogant work by an arrogant bastard.

Insomma, attendiamo di leggerlo. Pronti a un memorabile sconforto.

Understatement Bonelliano

Salutare Sergio Bonelli non è facile per nessuno.

La casa editrice lo ha fatto così, oggi pomeriggio: immaginando un redirect semplicissimo, spoglio, senza null’altro che un ringraziamento ai propri lettori. E uno spazio pubblico per fare esprimere il desiderio di condivisione e affetto che, intorno a Sergione, ci lega in rete così in tanti.

Un giorno dopo, il 27 settembre:

C’era una volta Sergio Bonelli