Ebbene sì: nel 1967, per Esquire magazine, Andy Warhol e Nico posarono così:
via Retronaut (col doppio delle foto, peraltro)
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Ebbene sì: nel 1967, per Esquire magazine, Andy Warhol e Nico posarono così:
via Retronaut (col doppio delle foto, peraltro)
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Nella storia dell’illustrazione italiana, Antonio Rubino, disegnatore e fumettista, è certamente tra coloro che hanno realizzato alcune copertine tra le più belle.
Per eccellenza grafica e gusto cromatico, leggibilità e finezza plastica, quelle realizzate nel 1906/1909 da Rubino per il Giornalino della Domenica – meritoriamente scansionate dal “Fondo libri e periodici di Letteratura giovanile” per Indire (Istituto Nazionale di Documentazione per l’Innovazione e la Ricerca Educativa), e ancora disponibili qua – rimangono, a mio avviso, semplicemente straordinarie:
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Una tavola di Donna Celeste (una donna reazionaria e bigotta, memorabile sin dalle iniziali: D.C.) firmata dall’ormai dimenticato Renato Calligaro, 1987:
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Sfogliare oggi un libro come Drawing Power: A Compendium of Cartoon Advertising, 1870s–1940s (a cura di Rick Marschall e Warren Bernard) è doppiamente straniante.
Da un lato, perché mostra la sorprendente quantità di pubblicità che, nella prima metà del XX secolo – in epoca decisamente pre-televisiva – venivano realizzate sfruttando non solo l’immaginario, ma il vero e proprio linguaggio del fumetto. Per mano di autori di primaria importanza come Thomas Nast, Joseph Keppler, Frederick Burr Opper, Bud Fisher, George Herriman, Charles Dana Gibson, Otto Soglow, Peter Arno, Milton Caniff… E un secolo dopo, la distanza da quel contesto creativo pare siderale, non solo (ma soprattutto) in Italia.
Dall’altro, per il fatto che, tra i principali settori merceologici responsabili di questa produzione pubblicitaria, c’era l’industria del tabacco. Con un ruolo tutt’altro che marginale, peraltro (ne scriveva anche il buon Max Olla qui), vista la capacità di coinvolgere i maggiori characters e talenti sulla piazza all’epoca. Lo si vede dalla stessa copertina del volume, con uno Yellow Kid che stringe una sigaretta. E lo si vede bene in queste altre:
“Pubblicità a fumetti”, oggi: un tema su cui spero di ritornare con più calma. Per oggi stop. Bonus track, una tavola in stile “storia dimenticata del fumetto italiano”:
Fofò se la fuma!, di Ugo Finozzi, Il Giornalino della Domenica, 26 agosto 1906.
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Investimento minuscolo (due disegnini), per una resa notevole.
Se vi capitasse di digitare/copiare un link inesistente sul sito del quotidiano LeMonde, la pagina di “errore 404” che apparirà sarà questa:
I disegni sono di Guillaume Long, blogger per il quotidiano francese con «A boire et à manger».
Un dettaglio, certo. Ma il buon (graphic) design si vede spesso dai dettagli. E in questo caso, rispetto a un’infinità di quotidiani online, LeMonde fa un figurone
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