Al solito, nostalgia canaglia: forse non ce ne siamo troppo accorti, ma la serie animata Lupin III sta per compiere (già?) 40 anni. Il fumetto è del 1967, mentre la serie animata debuttò in onda il 4 aprile del 1972. Ormai ci toccherà raccontarlo ai nipotini praticamente nelle condizioni di distacco storico in cui, negli anni 20, i nonni della Grande Guerra raccontavano Pinocchio ai loro nipoti.
Molti dei suoi fans i 40 anni li hanno già superati da un po’, e i produttori hanno scelto non solo di produrre una nuova serie a 27 anni di distanza dall’ultima, ma di posizionarla sul mercato proprio partendo da questo dato: pubblico maturo = prodotto maturo.
Come si nota dal sito ufficiale, la nuova serie in (13 episodi) ha infatti un paio di caratteristiche da buon ‘marketing generazionale’:
– un’estetica vintage, fatta di colori accesi, acidi, molto ‘flashy’ e pieni di luci fluo. Una strizzata d’occhio consapevole allo stile anni 60, insomma, con un tocco blandamente psichedelico.
– e poi in primo piano c’è Fujiko, nuda e di schiena. Perché pare sarà proprio lei la protagonista della serie, intitolata infatti Lupin III – The Woman Called Fujiko Mine (Mine Fujiko to Iu Onna), e ambientata negli anni giovanili. Una sorta di prequel, che sottolineerà in modo più evidente la sensualità di Fujiko (Margot!).
Giunta ai 40 anni, la serie di Lupin scava quindi nel (suo) passato e nella (nostra) memoria, offrendoci un ameno viaggetto in un deposito di sensualità lontane, forse dimenticate, da reimmaginare: nostalgia canaglia perfetta, insomma.
Ah: le due principali menti creative (Sayo Yamamoto e Mari Okada) sono donne. E quindi arrendiamoci, perché è esattamente così: ci hanno fregato per l’ennesima volta, a noi maschietti.
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