Con l’anteprima di 1001 Fumetti di questa settimana ritorno agli Stati Uniti. Ed è la volta di uno dei fumetti forse più emblematici del rapporto tra cinema e fumetto, negli anni dell’ascesa di Hollywood e dello star system. La strip fu emblematica anche per la sua triste fine: una sorta di vittima collaterale dell’avvento del sonoro sul cinema muto. Ma la sua eredità sarà profonda, come modello che ispirò il Thimble Theater di EC Segar.
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Minute Movies, 1921 (Ed Wheelan, Stati Uniti)
Nel 1918, sul giornale New York American di William Randolph Hearst, debuttò Midget Movies, una nuova rivoluzionaria striscia satirica sull’industria del cinema muto. Il suo creatore era Ed Wheelan, che aveva iniziato a prendere in giro il cinema muto e le sue stelle già mesi prima, pur ancora senza un titolo.
La strip sviluppò presto “lunghe” trame di durata settimanale, in un periodo in cui, nei fumetti, l’idea di continuity era un concetto raro e ancora emergente. In seguito a una disputa legale, nel 1920 Wheelan lasciò l’impero di Hearst e portò Midget Movies al servizio di George Matthew Adams. La striscia tornò in circolazione nel 1921 col nuovo nome Minute Movies.
Sebbene Minute Movies occupasse, sulle pagine dei giornali, lo stesso spazio delle altre strip, era costruito su due livelli. Il che rendeva le vignette minuscole. Ma Wheelan sapeva sfruttare gli spazi, e riusciva a inserire abili primi piani del suo elegante e fascinoso protagonista maschile Dick Dare, e della donna protagonista Hazel Dearie (tanto plausibile che i bambini le scrivevano per chiederle l’autografo).
Nessun genere fu risparmiato dalla satira di Wheelan: western, romantico, drammatico, poliziesco, e anche i cinegiornali; non c’era ruolo o situazione che il disinvolto Dick o la conturbante Hazel non potessero interpretare. Wheelan scrisse, disegnò e inchiostrò la striscia da solo, e il suo immaginario studio cinematografico, creato negli anni d’oro di Hollywood, si sviluppò insieme allo stesso settore. Quando arrivò l’epoca del film sonoro, le sue strip si fecero meno parodistiche. Ironia della sorte, questa serietà portò a un declino della loro popolarità.
Barry Stone
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