Negli ultimi anni non sono certo mancate le discussioni, con vari editori, sulle strategie da adottare per sviluppare il mercato del fumetto in libreria. Fra i temi ricorrenti, ovviamente, contenuti, formule editoriali, marketing, distribuzione, comunicazione. Raramente, però, mi è capitato di discutere di un tema tanto ovvio quanto cruciale: il prezzo.
In qualche rara occasione – dibattiti pubblici, più che chiacchierate tra operatori – anche io ho sottolineato l’argomento in modo evasivo, per quanto schietto. Con una opinione forse un po’ tranchant, su cui però torno oggi ben volentieri. Sono convinto, infatti, che sia arrivato il momento, per chi pubblica graphic novel, di cambiare strategia nell’offerta: proporre volumi in edizione economica.
Per farla breve, a favore di questa opzione trovo sostanzialmente due ragioni di fondo :
- adattare l’offerta alle ridotte capacità di spesa in tempi di crisi
- contrastare il riposizionamento del fumetto come prodotto “di lusso”
Mi spiego meglio.
Quando si parla di mercato del fumetto, oggi, non dobbiamo dimenticare la profonda “mutazione genetica” di questo business che la crisi sembra avere portato con sé. Nel corso del XX secolo, lo statuto di prodotto popolare – di massa, a basso costo e a larga diffusione – aveva reso il fumetto un tipico consumo anti-ciclico, soggetto cioè a fluttuazioni opposte a quelle dei cicli macroeconomici. In periodi di forte crisi economica (si pensi agli anni Trenta, o agli anni Cinquanta) il fumetto aveva vissuto fasi di grande prosperità, mentre durante cicli economici ascendenti (anni Ottanta) si era ritrovato in stallo o in arretramento.
Un modello che, oggi, mi sembra sempre più lontano.
Negli anni Duemila, la progressiva “librarizzazione” del fumetto (chiamiamola “fenomeno graphic novel” – ma non senza includere i manga) ha infatti mostrato tutt’altra adesione ai cicli economici. La stessa tendenza che, guardacaso, caratterizza da tempo i più maturi mercati del libro: una progressione più classicamente ciclica. In tempi di crisi, oggi, il fumetto “di massa” fatica perché, in buona parte (con una nutrita serie di distinguo, anche geografici, che per brevità non sto qui a discutere), non è più un bene popolare quanto lo è stato in passato. Come è sempre più evidente (due piccoli esempi: Francia e Italia), oggi i fumetti “costano di più” – e questo è dovuto in larga parte alla librarizzazione che ha attraversato gli apparentemente diversi mercati di manga e graphic novel. Insomma: come l’editoria in genere, il fumetto soffre la crisi. Sempre meno della media dell’editoria non-comics, ok. Ma pur sempre ben più di quanto accaduto durante le altre grandi crisi ‘storiche’, come gli anni Trenta o il secondo Dopoguerra.
Per queste ragioni, quindi, mi pare tutt’altro che secondario considerare la strategia che dicevo: impegnarsi in politiche di prezzo orientate a tariffe “popolari”. Una sfida, oggi, particolarmente complessa, alla luce del mutamento che, nel frattempo, ha investito i metodi e i relativi costi di produzione, in molti casi più alti che in passato. Un fenomeno che, anche qui, ha (almeno) due ragioni: 1) la crisi del modello “work for hire” degli editori storici, a favore di costi (leggi anche: retribuzioni) in linea con un moderno diritto d’autore; 2) ma anche le crescenti spese in marketing e comunicazione (aggravate dai costi della transizione al digitale) che per gli editori di fumetto di un tempo erano decisamente residuali.
Per tutto ciò, insomma, segnalo con piacere un editore italiano che ha deciso di muoversi in questa direzione. Si tratta di Tunué, che ha deciso di lanciare Le Ali, la “prima collana di grandi graphic novel a un prezzo leggero”.
A corollario di questa scelta strategica, c’è un dettaglio che tanto dettaglio non è: capita anche che alcuni dei titoli annunciati siano opere importanti. Penso in particolare a due graphic novel dello spagnolo Paco Roca, autore simbolo del catalogo Tunué, i cui Rughe e L’inverno del disegnatore mi sento davvero di consigliare. E a corollario del corollario, Le Ali ospiterà anche il debutto librario di un giovane autore di grande talento (e ragazzo dall’energia ed entusiasmo contagiosi): Emanuele Rosso, con Passato prossimo.
In bocca al lupo a Tunué, insomma. Sperando che (tanti) altri seguano.
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