Roghi di libri: un mashup fumettistico di WuMing

Due considerazioni personali:

  1. Non ho molti elementi per esprimermi sul merito del percorso politico e giudiziario di Cesare Battisti; lui, di certo, non mi è un granché simpatico
  2. Tendo a ritenere che la Dottrina Mitterand – che lo protesse prima del Brasile – abbia avuto un valore politico e culturale importante, così come lo ha il rispetto dei trattati internazionali in merito all’estradizione, per quanto possano esserci casi particolarmente controversi.

E dunque, se fossi un amministratore pubblico, e se avessi l’obiettivo di esprimere una reale valutazione, dovrei approfondire entrambe i punti. Ma non lo sono – e mi fermo serenamente qui: sono un cittadino con una opinione non ancora compiutamente formata sul tema della “questione Battisti”.

Quello su cui ho maggiori certezze, è che se le opinioni diverse in merito a questi punti hanno, come conseguenza, quella di legittimare roghi di libri e intimidazioni all’espressione di idee controverse, allora no, non ci siamo proprio. In un Paese civile ed evoluto, i barbari vanno messi alle porte.

L’assessore alla cultura della provincia di Venezia, Speranzon, ha barbaramente accolto il suggerimento barbaro di un suo collega di partito, dicendo che intimerà alle biblioteche del veneziano di: 1) rimuovere dagli scaffali i libri di tutti gli autori che nel 2004 firmarono un appello dove si chiedeva la scarcerazione di Cesare Battisti; 2) rinunciare a organizzare iniziative con tali scrittori (vanno dichiarati “persone sgradite”, dice).

Rimaneggiando una striscia dell’ottimo This Modern World di Tom Tomorrow, WuMing ha saggiamente commentato, così:

Una Risposta

  1. Thanks.

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