Sul film (sul fumetto) che ha vinto a Cannes 2013

La nuova Palma d’Oro è stata assegnata al “La vie d’Adéle”, storia dell’amore e della passione fra due ragazze. Per quanto poco noto, e certamente non sottolineato in sede di premiazione, questo film è l’adattamento di un fumetto: Le Bleu est une couleur chaude. Un lavoro di Julie Maroh che si era già distinto in passato, finendo in nomination all’edizione 2011 del festival di Angouleme (e vincendo il premio del pubblico / Fnac). Un ‘opera che con questo traguardo segna una tappa importante: è la prima volta che una Palma d’Oro viene assegnata a un film adattato da un fumetto.

A seguire il festival, come sempre, c’era anche Gilles Ciment, produttore cinematografico e direttore della Cité de la BD et de l’Image di Angouleme, il cui breve resoconto mi sembra utile postare qui:

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Per il suo nuovo film, Abdellatif Kechiche (L’Esquive, La Graine et le Mulet, La Vénus noire), ha scelto di adattare il fumetto Le bleu est une couleur chaude di Julie Maroh, autrice attualmente in residenza d’artista presso la Maison des auteurs di Angoulême. Questo ampio adattamento è stato presentato Giovedi 23 maggio, in concorso al 66° Festival di Cannes, dove l’ho scoperto e assistito al  trionfo suo e a quello delle sue due straordinarie interpreti principali (la Palma d’Oro è stata assegnata – ed è una prima volta – sia al regista che alle due attrici).

adele

Pochi festivalieri sapevano che il film è un adattamento di un fumetto, e d’altro canto, sebbene sia stato tradotto in tutto il mondo [non proprio: in Italia è inedito] con il titolo Il blu è il colore più caldo, il film uscirà in Francia il 9 ottobre, con il titolo La vie d’Adèle (presso il suo editore Glénat, si sta probabilmente già lavorando su una nuova copertina, alette o fascetta che colleghi il libro al film). Eppure, l’adattamento di Kechiche è di una fedeltà persino spiazzante, nonostante il suo film di oltre tre ore (sottotitolato “Capitolo 1 e 2”) non copre l’intero album di 152 pagine (ci aspettiamo quindi un “Capitolo 3 e 4” per chiudere il racconto). Molte scene sono trasposte come se il fumetto avesse svolto la funzione di storyboard, alcuni dialoghi sono riproposti alla lettera, e il colore blu punteggia discretamente le immagini (anche una luce verde può diventare blu) …

Kechiche ha tratto dal graphic novel tutti quegli aspetti della scrittura fumettistica che avevano contribuito a rendere struggente la storia di Julie Maroh, guadagnandole il premio del pubblico al Festival d’Angoulême, nel 2011. Ha invece scartato tutto ciò che era meno adatto alla sceneggiatura, perché troppo schematico o ingenuo: certe scene meno convincenti o ridondanto, o il blu dei capelli di Emma (interpretata da Léa Seydoux), che scompare prima, rispetto al fumetto.

bluemaroh

D’altra parte – e da qui deriva la lunghezza del film – il regista ha apportato molti elementi supplementari, proveniente dai propri stilemi, ricamando e sviluppando la storia originale. In questo modo, le attività di Clementine (diventata Adele nel film, con il personaggio che prende in prestito il suo nome dall’attrice Adele Exarchopoulos), prima studentessa e poi insegnante, aspetti appena accennati da Julie Maroh, sono invece particolarmente sviluppate. Il film si apre peraltro con la scena di una lezione di letteratura francese durante la quale i liceali leggono ad alta voce La Vie de Marianne di Marivaux (lavoro a cui fa riferimento il titolo del film), e per tutto il film Kechiche ritorna spesso in classe, offrendo un nuovo tributo alla didattica, già al centro del suo film L’Esquive (sempre con Marivaux, già).

Posso immaginare le difficoltà che ha dovuto provare Julie Maroh scoprendo il film e vedendo il suo lavoro rispettato E tradito, e i suoi personaggi potentemente (e crudamente) incarnati… tutto ciò sfuggendole di mano per prosperare in un film meraviglioso, potente, energico, sconvolgente e, in ultima analisi, tanto fedele allo spirito del libro, se non alla sua lettera (e al suo tratto).

Gilles Ciment

4 Risposte

  1. Me la ricordo Julie, abbiamo vinto lo stesso anno e piangeva come una madeleine. Adesso avrà bisogno di un canotto 😉

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