Marvel digital in italiano: arriva, ma l’editore è USA

Le nuove mosse nel mercato del fumetto digitale statunitense mostrano passi avanti importanti, quantomeno nella maturazione delle strategie commerciali.

Pochi giorni fa, infatti, è stato annunciato un nuovo accordo: da fine 2012 ad offrire fumetti digitali di Marvel e Archie, in lingua straniera – italiano incluso (da subito?) – sarà iVerse, il principale competitor di Comixology.

La mossa delinea l’affermarsi di politiche di licenza, nei digital comics, basate su un solo e chiaro discrimine: la lingua. Una strategia che sembra antica, ma non del tutto: un conto è la lingua, un altro il paese. Ovvero – e qui sta il punto – i licenziatari locali ‘cartacei’ si ritrovano ad essere bypassati (NB: l’accordo è relativo al solo formato ‘albo’, e non a quello ‘graphic novel’).

I principali digital publisher dei fumetti Marvel in inglese sono quindi due (Comixology e la app Marvel), mentre quello dei comics Marvel in tutte le altre lingue sarà il solo iVerse. Panini Digits, iniziativa digital di quella Panini Comics che siamo abituati a considerare il licenziatario abituale dei comics Marvel in numerosi paesi – Italia inclusa – pare quindi che non potrà disporre di questi diritti (come peraltro già si comporta, visto che sin dal lancio la primavera scorsa, i fumetti Marvel restano assenti dall’offerta digital dell’editore modenese).

Naturalmente è tutto a vedere se iVerse riuscirà ad affermarsi internazionalmente in modo stabile, facendo della esclusiva (che pare in ‘tutte’ le lingue tranne l’inglese) una vera occasione commerciale e di posizionamento. Ma almeno al momento, l’aspetto che mi pare più interessante è che questa mossa apre a un dominio statunitense nella distribuzione di fumetti digitali di casa Marvel.

Per gli “editori nazionali” lo spazio sembra restringersi. E’ la digitalizzazione, bellezza.

8 Risposte

  1. Grazie al digitale lo scenario si apre quindi potenzialmente a nuovi editori, ma anche a scontri editoriali non banali. Come reagirà Panini?

    • Non credo che il debutto di Panini Digits – privo di comics Marvel – sia avvenuto senza conoscere gli orientamenti dell’editore USA.
      In futuro sono certo che Panini proseguirà come in questo 2012: sfruttando altre licenze la cui internazionalizzazione sarebbe troppo onerosa per altri editori. Cercando (sperando…) di svilupparne di proprie.
      Diciamo poi che mi auguro Panini riesca anche a sviluppare qualche ideuccia in più: così com’è, Panini Digits non ha alcun plus rispetto ai competitor americani…

  2. […] leggere la comunicazione in inglese facendo click qui, e il commento di Fumettologicamente facendo click qui. Il fatto in sé è nella più assoluta normalità dell’evoluzione del mercato, ma i risvolti […]

  3. Ma secondo voi che mercato è quello che fa pagare gli utenti senza consentire loro di scaricare il file che hanno pagato? Sicuramente questo iVerse si allineerà alla politica di ComiXology e Marvel.

  4. Due cose che mi vengono in mente. Primo, IVerse gestirà da sola traduzioni e redazioni varie o si servirà di un service “locale” (e così Panini potrebbe tornare in gioco)? Seconda, per i fumetti cartacei il singolo albo ha un mercato diverso dal TPB, (tempistiche, reperibilità, scomodità), come ebook le differenze si annullano o rimangono?

    • 1: ottima considerazione. Anche se il lavoro di service qui sarebbe particolarmente ristretto a quasi solo traduzione(+lettering). Le alternative: staffarsi con freelance competenti (in USA? in loco?); fornirsi da service locali scelti paese per paese; fare accordi con service ‘multicountry’ (ed ecco aprirsi uno spazio per Panini)

      2: beh, nella distribuzione ‘fisica’ i mercati sì, sono sempre più differenziati (agli albi restano le fumetterie e qualche edicola; ai TPB le librerie). Nel digitale credo che la questione si stia ponendo solo adesso: Amazon e altri stanno lanciando servizi di subscription per la “serializzazione”, con gli stessi prodotti che poi diventeranno ebook (ovvero, spesso: TPB)

      • 1. spero non sottovalutino il problema, esperienze italiane recenti hanno mostrato come possa essere difficile la gestione di un service dall’estero 🙂
        2. si, il mio dubbio era legato anche al fatto che, mentre gli albi fisici sono in distribuzione per pochi mesi e poi si trova solo il tpb, per un acquirenti digitale comprare un tpb o gli albi che lo compongono non dovrebbe essere molto diverso (e quindi il fatto che IVerse ha solo gli albi singoli non dovrebbe essere un grosso limite)

  5. […] leggere la comunicazione in inglese facendo click qui, e il commento di Fumettologicamente facendo click qui. Il fatto in sé è nella più assoluta normalità dell’evoluzione del mercato, ma i risvolti […]

Lascia un commento