Fine di un personaggio (a fumetti) di governo

Dal punto di vista del fumetto italiano, archiviare l’ultimo governo Berlusconi significa anche archiviare uno dei rari casi di satira politica ‘frontale’ di questi anni.

La serie La Ministronza, di Alessio Spataro, ha infatti accompagnato dal 2008 la parabola governativa di Giorgia Meloni, trasformata nell’assai poco fine personaggio di Giorgia Mecojoni. Un fumetto anch’esso certamente poco ‘fino’ – e altrettanto certamente spassoso ed efficace – che verso la fine del 2009 arrivò a scatenare una piccata reazione del Ministro. Cui seguì un ampio dibattito che – in pieno “stile Italia anni 2000” – sollevò da un lato il tema dei ‘confini legittimi’ della satira (volgarità, personalizzazione, degradazione scatologica…), e dall’altro il tema della rappresentazione della donna (una sintesi di quel confronto lo trovate qui).

Insomma, La Ministronza è stato uno dei pochissimi fumetti satirici che, regolarmente, ha messo al centro uno specifico rappresentante politico. E anche per la sua rarità in questo nostrano deserto – ben diverso dalla Francia, dove i fumetti con protagonisti leader politici sono fin troppo numerosi – la sua dipartita segna la fine di un piccolo ma significativo ciclo.

Dopo 3 anni e mezzo e due raccolte in volume, l’ultimo episodio – “Mortacci sua” – è apparso sul Male n.8, così:

A questa tavola segue poi un post-finale pienamente “meta” – lo troverete sul Male e (forse) sul blog della serie – che non vado a spoilerare qua, per rispetto alla ‘memoria’ e – quasiquasi – per affetto.

Già: un po’ ci mancherai, Giorgia.