Nei giorni scorsi, intorno alla nuova campagna di Benetton “Unhate” sono sorte diverse polemiche. I baci tra potenti immaginati “à la” Oliviero Toscani hanno scatenato reazioni, in particolare, sull’opportunità del bacio tra il papa e l’imam del Cairo Mohamed Ahmed al-Tayeb, la cui immagine è stata subito ritirata dall’azienda in seguito alle proteste del Vaticano.
Steven Heller è tra coloro che hanno ricordato come una simile strategia – e simili reazioni – sia tutt’altro che nuova. E come ad usarla in anni recenti – circa 20 anni fa – sia stato il fumettista Art Spiegelman, per una delle più celebri copertine del New Yorker:
Addenda. La campagna è stata diretta, creativamente, dallo stesso responsabile di un progetto fumettistico di Benetton (per la rivista Colors), di cui parlammo qui.
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