Pare sia in arrivo un weekend da passare all’aperto. E allora qualche consiglio di buone letture fumettologiche, sì, ma niente lunghi saggi:
- Il più longevo comics-blogger statunitense, Neilalien, ha annunciato che dopo ben 11 anni di servizio non posterà più quotidianamente. La blogosfera fumettistica americana evolve, e i protagonisti della fase avanguardistica abbandonano (poco tempo fa era toccato a Dirk Deppey): la stagione degli hobbystici e asistematici “interessi personali” si chiude, facendo spazio ad una blogosfera sempre più professionalizzata e verticale, ma forse meno passionale.
- Il bravo graphic designer Khoi Vinh riflette sulla “triste storia dell’illustrazione nel web“, che secondo lui è missing in action, rimpiazzata troppo spesso dall’abusato ricorso ai più economici archivi fotografici.
- Curiosi dettagli anedottici di LeMonde sulla mostra su Corto Maltese presso la Pinacoteca di Parigi, che oltre ai contenuti racconta la quantità di collezionisti coinvolti (35) e la natura da parziale ‘tappabuchi’ dell’iniziativa, anticipata di 4 mesi per sostituire una mostra sulle maschere maya improvvisamente saltata.
- Max Olla si domanda cosa pensare di quelle notizie che darebbero i Peanuts prossimi a una reprise per mano di autori diversi da Schulz, e ne approfitta per ricordare il precedente realizzato da Jim Sasseville, “È solo un gioco” (It’s only a Game).
- Andrea Alberghini racconta perché Ex Machina è una delle più interessanti serie fumettistiche americane, e che cosa suggerisce intorno alle relazioni tra spazi urbani, politica, a partire da un’idea di New York. Qui la prima parte, e poi la seconda e la terza.
- Per finire, una brillante analisi comparativa – ricca di immagini – di uno dei principali ‘standard’ narrativi e iconografici della storia del fumetto umoristico: la cosiddetta “gag della mosca”. Antoine Sausverd confronta i celebri trattamenti di Wilhelm Busch (1861), Benjamin Rabier (1903) e Lewis Trondheim (1995).
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